Sulle tracce dei francesi a Roma

abside della chiesa di Sant'Ivo dei Bretoni

Se siete alla ricerca di un itinerario originale per ammirare le bellezze della Città Eterna, i rioni Campo Marzio e Sant’Eustachio offrono uno spunto interessante legato ai luoghi simbolo della Francia. È attorno a quest’area infatti che gravitano i principali punti di riferimento della cultura d’Oltralpe, a partire da tre (delle cinque) chiese francesi presenti a Roma – Santissima Trinità dei Monti, San Luigi dei Francesi, Sant’Ivo dei Bretoni – continuando per la storica Accademia di Francia, dove, fin dai tempi del Re Sole, i giovani artisti francesi si radunavano a Roma per svolgere il proprio apprendistato artistico.

Sono molti anche gli artisti affermati e i personaggi storici francesi che hanno subito il nostro fascino. E d’altronde, quale altra città, se non Roma, così ricca di meraviglie, incontrastata culla dell’antichità, avrebbe potuto ispirare personaggi come Claude Lorrain, Nicolas Poussin, Nicolas-Didier Boguet e Stendhal, solo per citarne alcuni.

Artisti che a Roma vissero e che di Roma si innamorarono, tanto da trascorrervi in alcuni casi gran parte della vita, lasciandovi  tracce ancora oggi apprezzabili.

Tracce che andiamo subito a scoprire!

Francesi si… ma romani d’adozione!

Nicolas-Didier Boguet sarebbe dovuto restare a Roma sei mesi, ma finì per rimanerci cinquantasei anni, fino alla morte, avvenuta nel 1839. L’amico Chateaubriand lo definì il “maestro dei pittori francesi a Roma”; per Stendhal è stato “il miglior allievo di Claude Lorrain”.

Quest’ultimo, giunto a Roma giovanissimo, è considerato insieme a Nicolas Poussin, il più famoso paesista del Seicento. A Palazzo Doria Pamphilij è possibile ammirare una delle sue opere, Paesaggio con figure danzanti [www.doriapamphilj.it], realizzato in occasione delle nozze tra Camillo Pamphilij e Olimpia Aldobrandini. Lorrain è sepolto a San Luigi dei Francesi, mentre Poussin, tra le cui opere più importanti figura Il Martirio di Sant’Erasmo nella Basilica di San Pietro, riposa nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina.

Tra gli scrittori francesi letteralmente stregati dall’Italia troviamo Stendhal, grande conoscitore dell’arte italiana (autore, tra l’altro, di una Storia della pittura in Italia) e assiduo frequentatore di Roma, dove visse per periodi più o meno lunghi, tra il 1811 e il 1831, alloggiando, non a caso, nei rioni Sant’Eustachio, Campomarzio, Colonna, a ridosso dei luoghi della sua Francia.

L’Académie de France a Villa Medici

Raggiungendo la collina del Pincio, a due passi da Villa Borghese, non si può non visitare la suggestiva Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, forse una delle testimonianze più tangibili del legame che si è venuto a creare nei secoli tra la cultura francese e quella italiana.

Con la fondazione dell’Accademia, avvenuta nel 1666 per volere di Jean-Baptiste Colbert, Charles Le Brun e Gian Lorenzo Bernini, Re Luigi XIV intendeva rafforzare la supremazia della monarchia francese in Europa, e per farlo decise di attingere all’enorme patrimonio artistico e culturale dell’Italia e di Roma in particolare.

Ma in che modo? Ebbene, il sovrano decise di inviare ogni anno a Roma alcuni artisti francesi che, seguendo una ferrea disciplina da lui stesso imposta, dovevano dedicare il loro soggiorno alla creazione del maggior numero possibile  di copie di opere d’arte antiche e rinascimentali – di cui Roma era ovviamente ricca – da riportare poi in Francia per ampliare le collezioni reali di Versailles e valorizzare al contempo l’immagine pubblica della Francia.

Oggi l’Accademia, aperta al pubblico attraverso visite guidate, propone una ricca programmazione culturale che include mostre di artisti e ricercatori attualmente in residenza, concerti, incontri letterari e rassegne sugli ex borsisti dell’Accademia, tra i quali François Boucher, Jean-Honoré Fragonard, Hubert Robert e Jean-Antoine Houdon.

San Luigi dei Francesi

Nel cuore di Sant’Eustachio, tra il Pantheon e Piazza Navona, troviamo  la chiesa nazionale della comunità francese di Roma, San Luigi dei Francesi. Un luogo che lascerebbe senza fiato anche per il solo fatto di  ospitare il ciclo pittorico su san Matteo realizzato dal Caravaggio – Il Martirio di San Matteo, San Matteo e l’angelo, Vocazione di san Matteo – custodito all’interno della Cappella Contarelli e meta fissa per migliaia di visitatori ogni anno. Eppure, San Luigi dei Francesi è molto più di questo.

È una vera e propria celebrazione della Francia, dei suoi santi, della magnificenza dei grandi personaggi che ne hanno fatto la storia, a cominciare dalle statue di Carlo Magno, Santa Clotilde e San Luigi che spiccano sulla facciata. La chiesa ospita, tra le altre, la tomba di Pauline de Beaumont, che proprio a Roma aveva trascorso gli ultimi giorni, prima della morte, insieme al suo amato René de Chateaubriand in una piccola casa al Pincio, vicino a Piazza di Spagna, circondata da un incantevole giardino di aranci.

La meritata sosta

Il nostro itinerario sulle orme dei francesi è stato affascinante, ma anche impegnativo!

È ora di godersi l’incantevole atmosfera familiare di Campo Marzio, con i suoi palazzi rinascimentali e barocchi, i suoi aspetti contrastasti, tra boutique d’alta moda e botteghe di antiquariato, i suoi vicoli disseminati di negozietti di gastronomia e ristoranti.

Sosta obbligata a Piazza Augusto Imperatore, dove ‘Gusto vi accoglierà per coccolarvi all’insegna del cibo di qualità, del relax e di una vista impagabile sulle straordinarie bellezze di Roma!

Condividi:

it_ITItaliano